All’inizio la saliva estranea provoca un fastidio dolcissimo. Le labbra schiuse, mai osato petali così. Scoprire che l’oscurità esplora più gradazioni di rosso, arpioni ed enigmi, ambivalenze e magnetismi… Poi la lingua, la prima volta è intensamente terrestre. Ogni lumaca le è fedele. Scivola, s’adagia. Ed ha sopra, dove le dimensioni sono friabili per l’umida mollezza, come una strofa d’echi...
La natura delle finzioni potrebbe smettere d’essere tale. Quale è di preciso il nodo, se c’è, fra natura e finzione? L’imitazione ha pochi pregi e troppi demeriti. Percorribile finché lo sguardo non si fa eretto. In quel momento ogni piana gli stringe la gola perché domina la sua indole una necessità di penetrazione. La finzione è l’imitazione di un panorama interno.
sabato 19 luglio 2008
appunti
Etichette:
david lynch,
finzione,
fire walk with me,
inland,
mimesi,
naturalismo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Homappena visto il primo episodio della seconda serie di twin peaks
per la precisione il n° 8, regia di lynch...strepitoso: l'inizio è da antologia: il vecchi cameriere che porta il bicchire di latte nella camera dell'agente cooper... dale cooper non gary cooper e lui e dale è steso a terra con tre pallottole sullo stomaco... da anto
da antro salivale. voto 8!
uè da anche tu twinpicsi?
che sarrà una malatìa?
(quel certo vecchietto è strepitoso anche se troppo magro, ma strepiterà ancora)
noi siamo arrivati al 34° minuto della puntata nr° 17 della seconda serie... siamo vicini all'epigolo, anche se un certo epigolo già ci è stato. ma gli epigoli non sono mai abbastanza...
ciao da
tanti saluti affettuosi da me
e buona domenica
appunti dalla stanza rossa...
grande da :))
Posta un commento