La volgarizzazione – che Eco definisce il modo di ridire cose difficili con parole più facili, e che è tendenza indiscussa del nostro tempo – è diversa dalla volgarità – che è il modo di prendere cose basse ed imporle come alte. Non c’interessa se questa deriva culturale risalga o meno alla tv privata: ce ne passa per il cazzo, cioè, di come il nano per farsi bello vende un mondo di nanetti – volgarizzando. L’esito però è che sembra di fondamentale interesse la destinazione, l’orifizio, o il fottuto pertuso, in cui l’uomo in vista (cataratte o non) infili il proprio membro, il pene, piumello o cazzo.
‘Stu Marrazzo, ad esempio, a chi lo deve segnare se gli è piaciuto il trans e quanto e come e per quali reconditi ed intimi traumi o libidini? Il segno importa. Tu che cerchi un lavoro da più di quattro ore al giorno, almeno quattro e mezza, e da più di 7€ all’ora, almeno 10, dove te lo segni? A te che, mutuo firmato, ti trovi precario contro una banca impiegata a tempo eterno dal medioevo te ne fotte di come fottono quelli lì? O piuttosto di come ti fottono quegli altri lì che poi a volte son gli stessi? A me no.
Però una cosa mi preme. ‘Stu cazz’ ‘e Marrazzo, ma non ha imparato niente dai migliori? Primo: non ci si dimette mai! Si va avanti, per mandato popolare, perché il popolo rumina e governa e governa e rumina. Secondo: son tutti incontri amichevoli, sempre! E con tanto di genitori, ad ogni costo, sempre: c’è sempre un costo. Terzo: siamo gente per bene, abbiamo le mani pulite, siamo giusti, buoni, siamo ‘mmaculati. E siamo sempre stati così, da centocinquanta anni i migliori! Quarto: la coca? Un vezzo inevitabile: cattive frequentazioni: appena arrivi in politica ti ci tirano dentro: non tiri non segni (come Bobo, Vieri, non il figlio del padrino del nano – padrino politico, non corleonese – cioè politico formale, non sostanziale). Insomma non tiri non segni: uno status symbol. Un segno di stato. Anzi, un marchio statale – volgarizzando.
‘Stu Marrazzo, ad esempio, a chi lo deve segnare se gli è piaciuto il trans e quanto e come e per quali reconditi ed intimi traumi o libidini? Il segno importa. Tu che cerchi un lavoro da più di quattro ore al giorno, almeno quattro e mezza, e da più di 7€ all’ora, almeno 10, dove te lo segni? A te che, mutuo firmato, ti trovi precario contro una banca impiegata a tempo eterno dal medioevo te ne fotte di come fottono quelli lì? O piuttosto di come ti fottono quegli altri lì che poi a volte son gli stessi? A me no.
Però una cosa mi preme. ‘Stu cazz’ ‘e Marrazzo, ma non ha imparato niente dai migliori? Primo: non ci si dimette mai! Si va avanti, per mandato popolare, perché il popolo rumina e governa e governa e rumina. Secondo: son tutti incontri amichevoli, sempre! E con tanto di genitori, ad ogni costo, sempre: c’è sempre un costo. Terzo: siamo gente per bene, abbiamo le mani pulite, siamo giusti, buoni, siamo ‘mmaculati. E siamo sempre stati così, da centocinquanta anni i migliori! Quarto: la coca? Un vezzo inevitabile: cattive frequentazioni: appena arrivi in politica ti ci tirano dentro: non tiri non segni (come Bobo, Vieri, non il figlio del padrino del nano – padrino politico, non corleonese – cioè politico formale, non sostanziale). Insomma non tiri non segni: uno status symbol. Un segno di stato. Anzi, un marchio statale – volgarizzando.
6 commenti:
No coca non party, e se vogliamo esagerare, alla parola party ci si aggiunge uno "sco" prima. Che razza di volgare e vile uomo comune che sono. Buon tutto caro mio.
e poi tutto questo ha un risvolto fortemente omofobico: quello va a troie e tutti sghignazzano, questo va coi trans e sembra che ha commesso il peggiore dei crimini!
meglio di mille editoriali :-)
GIANS, non sei volgare, è che ti vendono così ;)
MEDITA PARTENZE, è proprio come dici. Ora il poverino fa bene a dimettersi, che se le squadracce alemanne lo beccano a spasso pe'Roma lo corcano.
TESS, grazie carissima :)))))))))
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