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lunedì 14 luglio 2008

e venne il giorno, su libmagazine

Solo sul finire di giugno, in prossimità del giorno di San Giovanni, alcuni insetti simili ai melolontha-melolontha (i maggiolini) conducono la loro breve ma intensa vita. Sono a Napoli popolarmente noti come vaccarielli di San Giovanni. Appaiono dal nulla quando il sole tramonta, danzano presso gli angoli delle case alte, vicino alle cime degli alberi s’impacciano per accoppiarsi. Spariscono assieme al sole, e tornano solo il giorno dopo, per pochi giorni. Sembrano stonati, travolti dalla fretta e dagli impulsi primitivi, e spesso precipitano al suolo a grappoli con un secco rumore di crosta. Un po’ come gli uomini di “E venne il giorno”, l’ultimo film di Night Shyamalan, si buttano dai grattacieli newyorkesi uno via l’altro: succede che le piante minacciate dall’uomo prendono a produrre e a rilasciare nel vento, previa comunicazione tra loro a mezzo dello stesso, una tossina inibitoria del naturale istinto di sopravvivenza. L’uomo ne è stordito, allucinato, sottratto di volontà s’ammazza. Il film è il racconto di ventiquattro ore di fuga dal vento verso la provincia americana, in un cammino che gradualmente si avvicina alla verità senza mai toccarla a piene mani. Proprio questa leggera elisione conclusiva annuncia la crescita di Night Shyamalan. (Leggi tutto qui, però lèggilo)