domenica 31 maggio 2009
venerdì 29 maggio 2009
giovedì 28 maggio 2009
Madrid cabròn saluda el campeòn!
La cerimonia inaugurale se applicata ad un evento di due ore scarse smette ogni augurio. Diventa spettacolo per spettatori che hanno noleggiato altro. Ma la tollero, come altre importazioni figlie di Yalta. L’importazione che invece mi annoia è un’altra. Roma, città eterna, città dei tre tempi, quella dell’impero, quella dei papi ricchi e quella delle belle estati d’annunziane, quella Roma così lunga e placida non può rappresentare se stessa sulle note del gladiatore di Ridley Scott. Bocelli, per carità Bocelli, perché comunque siamo nipoti dell’opera e niente in contrario. Ma allora, ‘co zzio, se stiamo allestendo la vetrina per gli arabi o gli indo-cinesi, mandiamo un’aria, un’arietta, una qualunque puzzetta nostrana. Mettere la voce di Bocelli sopra Hollywod significa sventolare mutandoni bianchi, dire: ci spiace, pur essendo eterni non siamo sufficienti a formulare da soli ciò che l’immaginario mondiale ci richiede… entrino i dollari, please.
La premiazione poi, d’un peggio svilito solo dalla prassi, vede gli omini bicefali in schieramento davanti alla coppa in qualità di rappresentanti degli Stati coinvolti nel gioco. Berlusconi, tappo invisibile, sorride a destra e a manca invidiando segretamente quei giovanotti ancor baldi senza l’àncora chimica; Fini li scruta, con la solita paresi da grande statista; c’è William d’Inghilterra, cui il viso inesorabilmente piglia l’equinite di famiglia; c’è Platini dal grugno meno avvinazzato solo di Depardieu (il quale poi, qui ci sarebbe stato benissimo e meglio dei politici, ma gli dei sono vezzosi, si sa); c’è il re Giancarlo, e distante il bello scarparo d’Ispagna dietro i suoi occhi vivaci. Ora mi chiedo, a tanto protagonismo arriva l’ultima maschera dei nazionalismi civilissimi, indi sportivi, dell’europa cittadina? E non sarebbe più opportuno che alla premiazione assistessero le vecchie glorie del calcio? I migliori del passato? O anche i peggiori, i cocainomani, i dopati, gli spatentati e gli alcolizzati del calcio? Cioè, cosa offrono al calcio gli Stati in cambio del danaro che manovrano in nome del calcio? C’è mancato solo che il nano s’aggrappasse al microfono cantando, nella vittoria della squadra più forte, la grande prova del nostro paese, la grande serietà dell’organizzazione, la grandissima compattezza del governo della gestione della palla, e l’ineguagliabile creatività del suo partito negli uomini chiave del centrocampo.
mercoledì 27 maggio 2009
sport estremo
lunedì 25 maggio 2009
venerdì 22 maggio 2009
venerdì 15 maggio 2009
giovedì 14 maggio 2009
martedì 12 maggio 2009
mercoledì 6 maggio 2009
Il presidente cretino
Io sono qui per rispondere alle sue domande. Lei mi chiede se per uscire dalla crisi economica, che ovviamente ha danneggiato di meno l’Italia rispetto ad altri paesi solo perché l’Italia non era in una fase di eccessiva crescita, se per uscire dalla crisi economica, dicevo, sia necessario il pieno smantellamento dello stato sociale come fecero i bei vecchi Reagan e Thatcher? Io le rispondo che Luigi, mio figlio, è proprio come il padre. Non gli piacciono le feste. Appena raggiunto un traguardo è già lì che guarda al successivo. Mia figlia Barbara i diciotto anni li ha festeggiati a Las Vegas. Tutto a spese mie. Io non ci sono andato, ma ci ho mandato il portafoglio. Una grande - le trasmissioni riprenderanno alle ore 6.00 - festa in maschera stile settecento veneziano, e quando alla fine tutti si sono tolti le maschere Barbara con sorpresa ha scoperto che si trattava dei suoi amici e amiche. Erano andati là. Tutti tranne me. Ma tutti a spese mie. Ho chiamato Eleonora per chiederle se avessi partecipato alla sua festa dei diciotto anni, ma lei neanche si ricordava se ne avesse fatta una. Nel 2006 Veronica si è - le trasmissioni riprenderanno alle ore 6.00 - commossa. A Marrakech ha ricevuto una splendida sorpresa da me che mi sono presentato travestito da nobile berbero, e non da danzatore eh, con un regalo che lei ha intuito quanto fosse importante quando ha letto sulla confezione il nome di un noto gioielliere. Pensare che mi credeva a parlare al parlamento italiano. Sognatrice! Idealista come tutte le belle donne! Per quanto riguarda le candidature, cerchiamo di scegliere donne intelligenti e non sgradevoli. C’è la moglie del vicepresicazzo degli industriazzi, c’è la fidanzata del figlio del dottor Letta, che già aveva la strada abbastanza spianata – ha fatto un paio d’anni di signorina buonasera in rai, e un paio di fiction di cui ricordo, per caso, il titolo di quella trasmessa dalle mie televisioni “Carabinieri”. Alla festa di Noemi, se è questo il fulcro della sua domanda, in sostanza ci sono andato per fuggire dai cori d’amore che mi rivolgevano al salone del mobile a Milano. Ne ero sinceramente imbarazzato. Poi lì ho fatto foto con i camerieri e i cucinieri perché penso sempre alla gente più umile. Ah, a proposito di pappa calda, per quanto riguarda quei poveracci nelle tendopoli ho tante buone notizie: ad esempio abbiamo allestite novantanove cucine dei cui cuochi tutti dicono lodi.
Tratto da una storia vera. E tragica.