Mannò, dai. È manovra, machiavellismo, dai. Non esiste Ciarrapico. Non esiste perché non esiste meraviglia sulla sua presenza nelle liste del popolo della (o delle?)

libertà, non sussiste, perché il

cavaliere ha ingroppato il trotterello verso destra, è chiaro, e a destra se esiste un Ciarrapico te lo ritrovi e te lo meriti tutto. E lui verrà, sempre se esiste, col suo carico di acque minerali e qualche bancarotta fraudolenta, verrà, se esiste, con qualche giorno di carcere e qualche altro di arresti domiciliari tanto per non farsi mancar niente, mancar niente, se esiste. Ma tanto non esiste. Non c’è. Non c’è mai stato. È solo un brutto sogno. Come brutto dev’essere il gusto di chi trova bellezza nella ventennal mascella parlante, o nella biografia di tal Storace – ma che poi, ‘stu Storace, esisterà veramente pur’isso? E la Mussolini? Mannò, che state a dire? Ancora questi qui? Ma poi per cosa? Per il senato? No, non è possibile, non esiste proprio. Sennò alla prossima baruffa parlamentare di nuovo lì che ci si sputa addosso come sotto a un qualunque spalto calcistico. Ciarrapico. Ciarrapico me lo ricordo incasinato con la Roma, ma forse ricordo male, ah sì quello era Contini domenica alle quindici. No, Ciarrapico non esiste. Ma poi che vuoi, uno si distrae. Uno non fa in tempo a illudersi che… no, non c’è mai stato. Ora mi sveglio, sshh, dai che mi sveglio. Intanto mi sforzo, tutt’al più caco.